Come costruire un obiettivo

Come costruire un obiettivo

GRANDE OBIETTIVO O PICCOLA ABITUDINE?

Impegnarsi per raggiungere grandi obiettivi è un’idea meno buona di quanto comunemente si crede. 

Semplicemente, non funziona. 

Quando ci viene presentato un problema che richiede un cambiamento di comportamento, ci avventiamo su con grandi obiettivi, per poi ritrovarci al punto di partenza.

Per raggiungere grandi risultati, comincia da piccole abitudini.

Cos’è, un’abitudine? E come funziona?


Un’abitudine, è un comportamento o un processo di pensiero che, dopo averlo ripetuto molte volte, è diventato automatico e che replichiamo in modo inconsapevole.

In sostanza, le abitudini sono routine o abilità consolidate.

Quando falliamo è perché pretendiamo di fare un cambiamento in modo troppo improvviso, e radicale. 

Molto meglio cominciare con microabitudini: piccole cose facili da fare, che possono essere parte di un obiettivo più grande.

Come iniziare?

1-Identifica un compito molto piccolo che richiede uno sforzo minimo, che puoi svolgere in un tempo molto limitato.

Se vuoi iniziare a leggere con costanza, inizia leggendo un paragrafo al giorno.

2- Inserisci quel compito in una routine già consolidata. Leggi quel paragrafo, appena entri nel lettone.

3- Tieni conto di tutte le volte che completi il tuo compito. 

“Ciò che viene misurato, viene fatto”. Metti una spunta su leggere un paragrafo al giorno.

4-Non aver fretta di intensificare il tuo sforzo, ma accrescilo lentamente. Puoi aggiungere qualcosina solo quando da almeno 15 giorni ti stai annoiando di fare quel poco che fai.

5- Coinvolgi una o più persone amiche in questa sfida delle microabitudini.

Tutto ciò, ovviamente, non significa che non vale la pena di darsi obiettivi, al livello individuale o collettivo.

Gli obiettivi ci aiutano a capire qual è la direzione giusta verso cui muoverci. 

Ma sono le abitudini che aiutano ad arrivarci davvero, passo dopo passo.

Manuela Misino
Business & Life Coach

Pensiero positivo: siamo quello che pensiamo di essere.

Pensiero positivo: il potere che genera nella tua vita

Pensiero positivo: siamo quello che pensiamo di essere.
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Siamo quello che pensiamo di essere. La nostra vita attuale è il risultato di tutto ciò che abbiamo pensato fino a questo momento.

La nostra vita attuale è il risultato di tutto ciò che abbiamo pensato fino a questo momento.

Ci troviamo spesso a vivere situazioni negative, ma in realtà sono il riflesso di quello che viviamo al nostro interno che abbiamo creato attraverso i nostri pensieri

Per evolvere e migliorare dobbiamo vivere una situazione come un punto di partenza e non rimanerne impantanati all’interno creando uno stato di vittimismo

Se non siamo soddisfatti dei risultati che stiamo ottenendo nel lavoro e pensiamo che sia un brutto momento per l’economia, che il nostro settore sia in crisi, e così via, stiamo inevitabilmente bloccando la creatività e il nostro potenziale, viceversa se spostiamo i nostri pensieri su quello che possiamo fare per ottenere risultati diversi, iniziamo a dare valore a noi stessi, e la nostra vita non sarà più causale, ma prenderà una direzione in linea con quello che decidiamo di essere.

Se non siamo disposti a cambiare noi stessi, la nostra vita rimarrà esattamente così com’è, e solo quando inizieremo a considerarci causa e non effetto dei nostri insuccessi può iniziare il vero progresso e un reale cambiamento.

Le cose sono così come le vediamo, ma se cambiamo il nostro modo di pensare, come per magia tutto cambia.

La maggior parte delle persone conduce una vita senza obiettivi, senza uno scopo.

Avere uno scopo ci permette di focalizzare i pensieri e automaticamente la nostra mente si allinea verso un obiettivo, lasciando fuori tutto ciò che non serve. Avere un obiettivo ci rende più forti, e anche se non andrà tutto bene avremmo allenato la nostra mente a trovare una soluzione alternativa, e saremo in grado  di selezionare i pensieri che ci mantengono nella giusta direzione, sbattendo in faccia la porta a dubbi e paure. In questo modo diventiamo liberi, perchè abbiamo la totale responsabilità di ciò che ci accade, perchè i nostri pensieri plasmano la nostra realtà.

Quando ristrutturiamo una casa, cosa facciamo? Copriamo il vecchio con il nuovo o prima di tutto eliminiamo le tubature marce e i pavimenti ormai troppo vecchi? La stessa cosa avviene nella nostra vita, per costruire il nuovo elimina una volta per tutte i pensieri negativi.

La nostra visione è ciò che alla fine diventeremo, per cui tanto vale avere visioni che ci fanno stare bene.

Ogni qualvolta mi sono trovata in situazioni pessime, mi sono fatta indirizzare dalla mia mente, senza mai spostare il focus da ciò che volevo realizzare, se avessi mantenuto il focus sul problema, è probabile che a quest’ora sarei ancora a lamentarmi con qualcuno.

A chi non piace avere a che fare con gente equilibrata, pacata, di cui poter avere fiducia? Non cercare queste caratteristiche solo all’esterno, ma creale prima di tutto dentro di te e nella tua persona.

Se siamo felici o infelici tutto è partito dai nostri pensieri e poi siamo stati bravissimi a realizzarli.

Con questa consapevolezza, diventiamo responsabili della nostra vita e dei nostri pensieri.

È come quando dobbiamo decidere con chi passare il nostro tempo, e avere il coraggio di scegliere persone positive, solari, piene di energia e chiudere letteralmente la porta in faccia a coloro che non aggiungono valore alle nostre esistenze, portando energia negativa.

Se ci sintonizziamo su una frequenza che lasci entrare nella nostra mente e nella nostra vita tutto ciò che ci da valore, diamo la giusta forma al nostro carattere e di conseguenza al nostro destino.

 

 

 

Manuela Misino
Business & Life Coach

Come ritrovare la fiducia in se’ stessi

Come ritrovare la fiducia in se stessi?

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Come ritrovare la fiducia in se stessi? Cosa significa mindfulness?

Il mondo intorno a noi sta cambiando a una rapidità strabiliante, più velocemente di quanto avremmo mai potuto immaginare.

Quali sono le domande che dobbiamo porci e cosa stiamo imparando?
La pausa finora ci è stata imposta, adesso tocca a noi prendercela per trovare il tesoro dentro di noi; dobbiamo fermarci anche se la velocità dei pensieri aumenta abbiamo bisogno di silenzio e di riflessione. Il termine mindfulness, che sta riscuotendo un enorme successo significa essere presenti qui e adesso, per provare un senso di libertà psicologica che si può provare solo quando siamo tranquilli dentro di noi, senza giudizio.

Pensiamo al nostro lavoro, ai momenti in cui siamo totalmente immersi in ciò che facciamo, in cui perdiamo la cognizione del tempo, felici di adoperare il nostro talento nello svolgimento di qualcosa che amiamo.

Riflettiamo sulle scelte professionali che abbiamo preso finora: consapevoli di quello che sappiamo ora, rifaremmo la stessa scelta?
Abbiamo cercato di dimostrare di aver ragione – per esempio con i nostri colleghi – anche quando eravamo in torto. Ma è avere ragione o essere felici?
Parlando di fiducia in te stesso da 0 a 10 che voto ti daresti?

In questi anni ho avuto modo di ascoltare migliaia di persone, tra cui bambini adolescenti, professionisti e manager e attraverso le loro parole si percepisce una totale mancanza di fiducia.

Non sono portato per le lingue”, “Non sono bravo con i numeri”, “Non capisco niente di tecnologia”, “Non sono un bravo capo”, “Non riesco a trovare tempo”, “Non riuscirei mai a parlare davanti a tante persone”, “Non ho più l’età per studiare”, “Sono troppo giovane” e gli esempi possono continuare all’infinito… il problema è che se diciamo tre volte una qualunque di queste frasi, ci crediamo davvero e dopo un po’ ci credono anche gli altri.

Pensiamo invece a quando invece ce l’abbiamo fatta.
Un esame a scuola, un lavoro ben fatto, una gara sportiva, un obiettivo raggiunto, una lingua imparata, un libro letto, una persona con cui siamo riusciti a instaurare un bel rapporto di amicizia, un trasferimento in un altro Paese, un progetto complesso portato a termine. Dobbiamo avere fiducia in noi stessi, nessuno ci offrirà un lavoro se non abbiamo fede nelle nostre capacità.
Nella mia esperienza professionale ho avuto molti momenti privi di fiducia in me stessa e riscrivendo la mia storia oggi sono consapevole che non c’era un motivo reale.

Un fotografo un giorno mi disse “Quanti obbiettivi hai nella tua vita? Se adoperiamo sempre lo stesso obbiettivo faremo sempre le stesse fotografie”.

Ecco quindi che, attraverso questa riflessione, riusciremo a capire se abbiamo un solo obbiettivo, se analizziamo i problemi da una sola prospettiva la realtà intorno a noi rimarrà la stessa con obbiettivi e prospettive diverse puoi ritrovare il vero tesoro dentro di te…la fiducia in te stesso.

Manuela Misino
Business & Life Coach

Il multitasking e’ Donna, è davvero la nostra ispirazione?

Il multitasking è donna: è davvero la nostra ispirazione?

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Si dice che il multitasking è donna ma è davvero la nostra ispirazione? E’ davvero un vantaggio?

Più volte abbiamo ironizzato sul fatto che noi donne siamo bravissime a fare molte più cose contemporaneamente rispetto agli uomini, ma siamo sicure sia davvero un vantaggio?
Abbiamo delle agende che sembrano quella di un capo di stato: scadenze sul lavoro, colloqui con gli insegnanti, la casa da tenere in ordine, la tata, arrivando a sera sfinite e sentendoci in colpa se non facciamo tutto noi.

Entrando in un mood che se non hai corso tutto il giorno come una matta, non sei interessante, ma in realtà il multitasking non fa che renderci meno efficienti.

Conosco molte persone che sono attente all’ecologia, all’ambiente e al pianeta, tema che peraltro condivido appieno, ma queste stesse persone non pongono la stessa attenzione nei confronti di loro stesse.

Allora, forse, è necessario cambiare l’approccio, evitando di fare tutto noi imparando a delegare, a dire qualche no in più e sopratutto a fidarci di coloro a cui deleghiamo un compito.

Eppure quasi tutti sanno cosa devono fare, allora perchè non lo fanno?
Per iniziare col piede giusto, innanzitutto devi conoscere le regole del gioco.
Prima di parlare di obiettivi, dobbiamo colmare colmare il gap tra il saper come fare e farlo davvero.

Quando ci sentiamo perse e non sappiamo più cosa vogliamo; dobbiamo immaginare i nostri obiettivi come una gerarchia, dove alla base ci sono gli obiettivi a breve termine che sono quelli che permettono di raggiungere il secondo fine e, man mano che saliamo nella gerarchia, l’obiettivo finale diventa concreto e realizzabile, ma sopratutto questo metodo diventerà uno stile di vita e per ogni obiettivo sapremo da dove partire.

Inizia dalle cose semplici: per esempio voglio uscire di casa alle 8:00 (primo livello) perchè voglio arrivare al lavoro puntuale (secondo livello) perchè voglio essere puntuale ( terzo livello) per poi continuare a salire di livelli e chiedersi perchè fino ad arrivare all’ultimo livello, dove la risposta sarà semplicemente “perchè si”. Questo sarà l’obiettivo che fa da bussola e dà la direzione a tutti gli altri obiettivi dei livelli inferiori, mettendo in ordine le priorità.

Manuela Misino
Business & Life Coach