Come ritrovare la fiducia in se’ stessi

Come ritrovare la fiducia in se stessi?

Come ritrovare la fiducia in se’ stessi
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Come ritrovare la fiducia in se stessi? Cosa significa mindfulness?

Il mondo intorno a noi sta cambiando a una rapidità strabiliante, più velocemente di quanto avremmo mai potuto immaginare.

Quali sono le domande che dobbiamo porci e cosa stiamo imparando?
La pausa finora ci è stata imposta, adesso tocca a noi prendercela per trovare il tesoro dentro di noi; dobbiamo fermarci anche se la velocità dei pensieri aumenta abbiamo bisogno di silenzio e di riflessione. Il termine mindfulness, che sta riscuotendo un enorme successo significa essere presenti qui e adesso, per provare un senso di libertà psicologica che si può provare solo quando siamo tranquilli dentro di noi, senza giudizio.

Pensiamo al nostro lavoro, ai momenti in cui siamo totalmente immersi in ciò che facciamo, in cui perdiamo la cognizione del tempo, felici di adoperare il nostro talento nello svolgimento di qualcosa che amiamo.

Riflettiamo sulle scelte professionali che abbiamo preso finora: consapevoli di quello che sappiamo ora, rifaremmo la stessa scelta?
Abbiamo cercato di dimostrare di aver ragione – per esempio con i nostri colleghi – anche quando eravamo in torto. Ma è avere ragione o essere felici?
Parlando di fiducia in te stesso da 0 a 10 che voto ti daresti?

In questi anni ho avuto modo di ascoltare migliaia di persone, tra cui bambini adolescenti, professionisti e manager e attraverso le loro parole si percepisce una totale mancanza di fiducia.

Non sono portato per le lingue”, “Non sono bravo con i numeri”, “Non capisco niente di tecnologia”, “Non sono un bravo capo”, “Non riesco a trovare tempo”, “Non riuscirei mai a parlare davanti a tante persone”, “Non ho più l’età per studiare”, “Sono troppo giovane” e gli esempi possono continuare all’infinito… il problema è che se diciamo tre volte una qualunque di queste frasi, ci crediamo davvero e dopo un po’ ci credono anche gli altri.

Pensiamo invece a quando invece ce l’abbiamo fatta.
Un esame a scuola, un lavoro ben fatto, una gara sportiva, un obiettivo raggiunto, una lingua imparata, un libro letto, una persona con cui siamo riusciti a instaurare un bel rapporto di amicizia, un trasferimento in un altro Paese, un progetto complesso portato a termine. Dobbiamo avere fiducia in noi stessi, nessuno ci offrirà un lavoro se non abbiamo fede nelle nostre capacità.
Nella mia esperienza professionale ho avuto molti momenti privi di fiducia in me stessa e riscrivendo la mia storia oggi sono consapevole che non c’era un motivo reale.

Un fotografo un giorno mi disse “Quanti obbiettivi hai nella tua vita? Se adoperiamo sempre lo stesso obbiettivo faremo sempre le stesse fotografie”.

Ecco quindi che, attraverso questa riflessione, riusciremo a capire se abbiamo un solo obbiettivo, se analizziamo i problemi da una sola prospettiva la realtà intorno a noi rimarrà la stessa con obbiettivi e prospettive diverse puoi ritrovare il vero tesoro dentro di te…la fiducia in te stesso.

Manuela Misino
Business & Life Coach

Il multitasking e’ Donna, è davvero la nostra ispirazione?

Il multitasking è donna: è davvero la nostra ispirazione?

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Si dice che il multitasking è donna ma è davvero la nostra ispirazione? E’ davvero un vantaggio?

Più volte abbiamo ironizzato sul fatto che noi donne siamo bravissime a fare molte più cose contemporaneamente rispetto agli uomini, ma siamo sicure sia davvero un vantaggio?
Abbiamo delle agende che sembrano quella di un capo di stato: scadenze sul lavoro, colloqui con gli insegnanti, la casa da tenere in ordine, la tata, arrivando a sera sfinite e sentendoci in colpa se non facciamo tutto noi.

Entrando in un mood che se non hai corso tutto il giorno come una matta, non sei interessante, ma in realtà il multitasking non fa che renderci meno efficienti.

Conosco molte persone che sono attente all’ecologia, all’ambiente e al pianeta, tema che peraltro condivido appieno, ma queste stesse persone non pongono la stessa attenzione nei confronti di loro stesse.

Allora, forse, è necessario cambiare l’approccio, evitando di fare tutto noi imparando a delegare, a dire qualche no in più e sopratutto a fidarci di coloro a cui deleghiamo un compito.

Eppure quasi tutti sanno cosa devono fare, allora perchè non lo fanno?
Per iniziare col piede giusto, innanzitutto devi conoscere le regole del gioco.
Prima di parlare di obiettivi, dobbiamo colmare colmare il gap tra il saper come fare e farlo davvero.

Quando ci sentiamo perse e non sappiamo più cosa vogliamo; dobbiamo immaginare i nostri obiettivi come una gerarchia, dove alla base ci sono gli obiettivi a breve termine che sono quelli che permettono di raggiungere il secondo fine e, man mano che saliamo nella gerarchia, l’obiettivo finale diventa concreto e realizzabile, ma sopratutto questo metodo diventerà uno stile di vita e per ogni obiettivo sapremo da dove partire.

Inizia dalle cose semplici: per esempio voglio uscire di casa alle 8:00 (primo livello) perchè voglio arrivare al lavoro puntuale (secondo livello) perchè voglio essere puntuale ( terzo livello) per poi continuare a salire di livelli e chiedersi perchè fino ad arrivare all’ultimo livello, dove la risposta sarà semplicemente “perchè si”. Questo sarà l’obiettivo che fa da bussola e dà la direzione a tutti gli altri obiettivi dei livelli inferiori, mettendo in ordine le priorità.

Manuela Misino
Business & Life Coach

Come gestisce il tempo una Donna? Quali sono i segreti per riappropriarsi di questa preziosa risorsa

Come gestisce il tempo una Donna?

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Come gestisce il tempo una Donna?

Quali sono i segreti di una donna per riappropriarsi di questa preziosa risorsa… il tempo?

Come gestisce il tempo una Donna? La cultura dominante in questo momento è quella di lamentarsi…Non ho abbastanza tempo per far tutto ciò che voglio.Tutti: dagli studenti, ai Manager e alle casalinghe, sembrano essere d’accordo nel concordare di non avere tempo.

Eppure come sappiamo il tempo è meritocratico, tutti ne abbiamo a disposizione la stessa quantità.

Non avere abbastanza tempo è una scusa: se non hai tempo per fare qualcosa vuol dire che non la desideri abbastanza. Quando hai interesse per qualcosa, il tempo scorre più velocemente.

La prima regola è che: il tempo che trovi da dedicare a un’attività dipende da quanto realmente ti interessa.

Il segreto per riappropriarsi di questa risorsa preziosa è innanzitutto ridefinire il concetto di tempo…

Il tempo esiste perché esistono gli strumenti per misurarlo, come il calendario e l’orologio.

Il calendario viene utilizzato per inserire un’attività nel tempo e l’orologio quanto tempo mi serve per  fare quella determinata attività…

Spetta quindi a noi vivere nel tempo degli altri, rimanendo però padroni del nostro calendario e del nostro orologio.

Il secondo segreto è che il tempo è una risorsa finita, ciò vuol dire che da un lunedì a un altro lunedì ci sono 168 ore, non esiste la settimana dei tre lunedì così come non esiste la venticinquesima ora. All’interno di queste 168 ore dobbiamo farci stare le cose per noi importanti e quelle significative, per farlo dobbiamo partire dalla fine della nostra timeline e pensare che alla fine queste 168 ore non torneranno mai più, perché il tempo è irripetibile.

Nel presente esiste solo l’adesso, il passato non c’è più e bisogna staccarsi da vincoli emotivi, così come ancora non esiste il futuro, esistono progetti, visioni, obiettivi che spetta a noi rendere concreti. Ma nel rispetto assoluto del tempo presente esiste solo il qui ed ora, senza mai voltarsi indietro e senza guardare avanti senza aver svolto le attività dell’oggi.

Secondo la psicologia comportamentale per gestire il presente il segreto sta nelle due P che ci permettono di passare da prigionieri del tempo a padroni del nostro tempo.

La prima P è vivere per Priorità, la seconda P rispettare la puntualità.

Priorità deriva dal latino Prius, cosa viene prima e cosa dopo…quindi  innanzitutto devo riconoscere le cose importanti da quelle urgenti in base ai miei obiettivi e scadenze, spesso ci ritroviamo a fare le cose urgenti rimandando le cose per noi importanti al giorno dopo, al mese dopo…

E poi arriva l’eleganza del tempo, la puntualità, che vuol dire calcolare quanto tempo ci vuole per fare una determinata attività, e questo vuol anche dire interiorizzare la capacità di prevedere il tempo necessario per fare le cose.

Quando divento padrone del mio tempo posso praticare il no, e questo ci fa sentire liberi.

Prendiamoci il nostro tempo e con gentilezza e cortesia neghiamoci a chi ci chiede: hai un minutino?

Non avere una scelta è già una scelta, e tutti abbiamo imparato che non è mai troppo tardi.

Non occorrono stravolgimenti, ma anche piccoli gesti quotidiani possono cambiare la nostra vita.

Manuela Misino
Business & Life Coach