L'arte di ascoltare efficacemente

L’arte di ascoltare efficacemente

L'arte di ascoltare efficacemente

L’ARTE DI ASCOLTARE EFFICACEMENTE

Quasi tutti parlano, ma pochi ascoltano.

Ti è mai capitato di avere la sensazione di non essere ascoltato?

Ascoltare è qualcosa di diverso da sentire, ed è necessario accedere a una risorsa molto preziosa che è la nostra attenzione.

Stiamo perdendo la capacità di ascoltare. Se da una parte siamo bombardati dal “rumore” delle parole, dall’altra siamo diventati più impazienti e incapaci di cogliere le sfumature di un discorso.

L’ascolto riconosce degli schemi:

1- Il più potente di è il nostro nome, che sentiamo anche in mezzo alla folla ( se vogliamo farci ascoltare da qualcuno, ricordiamoci di chiamarlo per nome). 

2-Ignoriamo i suoni costanti e intercettiamo le differenze di ritmo e tono (se vogliamo essere ascoltati, parlare con voce monotona non è una buona idea).

3-L’esercizio più importante riguarda essere consapevoli del tipo di relazione d’ascolto che stiamo praticando, e delle sue finalità.

4- impara ad ascoltare il silenzio e i suoni che arrivano.

Saper ascoltare è un’attività che coinvolge il nostro sistema sensoriale e le nostre e emozioni e non ha niente a che fare con il percepire stimoli sonori dell’udito.

E’ una capacità che va allenata fin da piccoli e che andrebbe insegnata a scuola.

Quando ascoltiamo, di norma tendiamo a farlo guidati dall’estrarre, dal discorso dell’altro, gli elementi che ci permettono di esprimere noi stessi in una critica, un consenso, una precisazione, o un’opinione. 

Ascoltare per capire significa, invece, aiutare l’altro a esprimersi, facendo, le domande per chiarire il suo pensiero, a noi e anche a se stesso.

L’ascolto attivo prevede la totale assenza di distrazioni, l’osservazione del linguaggio del corpo e della prossemica, e una speciale attitudine ad accogliere senza preconcetti qualsiasi informazione emerga, senza fretta o giudizio.

Forse varrebbe la pena di ascoltare di più e parlare di meno.

Manuela Misino
Business & Life Coach

La leadership consapevole e le caratteristiche che le imprese cercano in un capo

Mindset al femminile

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Mindset al femminile

Il coraggio delle donne: dipende tutto da noi, possiamo riscrivere il nostro manuale.

Si sente spesso parlare di quote rosa,  seguendo questo filone vengono introdotte donne nel mondo del lavoro, senza tener conto delle vere competenze, ma per ovviare un dato statistico.
Quando ci sono delle candidature nel mondo professionale in genere, il numero degli uomini che si fanno avanti è molto di più rispetto e quello delle donne, quindi da questo possiamo dedurre che non sono le giuste competenze che mancano alle donne, quello che manca è un pò più di coraggio; in realtà gli uomini osano di più e per questo vanno più avanti.

Noi donne siamo molto scrupolose e ci valutiamo in modo severo, fin da bambine, perché ci hanno insegnato che se davvero volevamo fare carriera dovevamo essere le migliori.
Spesso siamo noi stesse a non darci la giusta chance per andare avanti, mancando il tassello principale, ossia la fiducia in noi stesse e il riconoscimento delle nostre capacità.
Guardando al precedente periodo del lock down a parità di condizioni lavorative, ho visto molte donne, farsi carico della casa, dei compiti dei figli delle lezioni online, ossia la tendenza al multitasking che dà un esempio per niente positivo, perché se ci presentiamo come quelle che fanno tutto e non proteggendo il nostro tempo e senza far valere quelli che sono anche i nostri bisogni e desideri, in questo modo stiamo trasmettendo alle nostre figlie, che ci sarà sempre qualcuno che viene prima di te.
Infatti noi riproduciamo quello che abbiamo visto fare alle nostre mamme.
“Oggi faccio io la spesa, scrivimi cosa comprare”. Quante volte abbiamo sentito questa frase. il problema non è tanto fare la spesa, o la lavatrice, quanto organizzare una to do List per tutta la famiglia, che in qualche modo ci distoglie dal nostro lavoro e da noi stesse.
La donna acquisterà il vero valore, non grazie alle quote rosa, ma solo se ci sarà un cambio di mentalità e di abitudini.
Quindi in conclusione se agli uomini viene insegnato il perché, le donne sono ancora motivate dal per chi, quindi spesso viviamo per qualcuno anziché per un obiettivo che sia tutto nostro.
Dipende tutto da noi: possiamo riscrivere il nostro manuale, partendo dal nostro perché, e farci avanti anche senza essere perfette, ma con un po’ più di coragg

Manuela Misino
Business & Life Coach

Leader e mamma: e se a guidare un team fosse una mamma?

Leader e mamma: maternità palestra per allenare la leadership

Essere mamma, una vera palestra

Leader e mamma: e se a guidare un team fosse una mamma?

Un Leader è colui che conduce altre persone, estraendo il meglio dagli altri. Esattamente quello che fa una mamma che conduce i propri figli verso il futuro e ne conosce le attitudini e le valorizza.
Le mamme hanno una marcia in più nella gestione dei team. Fin dai primi giorni di vita dei propri figli hanno imparato ad osservare, allenare e migliorare le capacità che condurranno a trovare la propria strada.
Imparando a essere mamma, una donna inevitabilmente impara ad essere una Leader, lasciando la libertà di esprimersi, senza dimenticare di essere una guida, dando indicazioni e punti fermi.
Un’indagine dimostra come la maternità sia una palestra per allenare la Leadership: pazienza, ascolto e negoziazione, rendono la donna padrona nella relazione Genitore-figlio, così come all’interno di un’azienda.
Quali sono altri doti femminili?
Intuizione, velocità, responsabilità, coinvolgimento e motivazione sono altre doti che le donne imparano e allenano in casa e che possono riportare ogni giorno nella sfera professionale.
Se a queste aggiungiamo la capacità di non giudicare e saper trovare un profitto dall’errore, per trarne un insegnamento, otteniamo ottimi risultati per qualsiasi team.
Cambiamento sinonimo di opportunità.
Molto spesso le aziende fanno fatica ad accettare i cambiamenti. Si parla delle difficoltà del cambio di generazione e delle opportunità che questo comporta.
Un’indagine sottolinea che una mamma ha imparato ad accettare il cambiamento e a valorizzarne gli aspetti positivi.
Questo processo si può chiamare anche flessibilità e adattamento, un concetto chiave nel mondo imprenditoriale.
Adattarsi al nuovo ruolo di mamma, rende più facile adattarsi al cambiamento che la società vuole e ricerca in un Manager aziendale.
Meno ego e maggiore capacità di chiedere un aiuto.
Una mamma conosce bene il Work Life Balance, è inevitabile per avere il giusto equilibrio.
Sa mettersi da parte e chiedere una mano per condurre al meglio i bisogni familiari, imparando l’altro elemento fondamentale di un buon Manager: la delega.
Infine il Multitasking
Che velocizza la capacità di cambiare il fulcro dell’attenzione, passando da un’attività all’altra senza fermare il flusso delle attività produttive come Manager e come Mamma.
Spesso il limite di una donna è proprio quello di non vedere le capacità innate e di focalizzarsi più sul problema che non sulla soluzione.
In che modo può essere vincente una Donna?
Una donna può essere vincente in 1000 modi.
Primo fra tutti, rimanendo fedele a sé stessa, senza scimiottare i modelli maschili e cercando al suo interno le peculiarità del modello femminile.
Quali sono gli strumenti che una donna deve avere per farsi accettare dai Leader uomini?
L’autorevolezza, che vale anche nel mondo maschile, ma con qualche fatica in più, e con la sensibilità tipica della donna. Infine la coerenza, unita alla competenza.
A che età una Donna può influenzare sé stessa?
A qualunque età…A volte siamo pronte a 20, a volte a 40 altre volte a 60 e perché no alcune volte a 70.
Il momento giusto è quando lo vuoi veramente. Quando vuoi raggiungere un obiettivo, che cambia in base all’esperienza e a questo non ci sono limiti di età.
Come si fa a diventare una donna Leader?
Innanzitutto bisogna volerlo, e avere una propria idea alla soluzione dei problemi, affermandosi con coraggio e determinazione, tenendo sempre presente che bisogna lavorare il doppio, convincere due volte, andare oltre la propria immagine e spiazzare quelle che sono le aspettative del modo di vedere del Leader maschile.
Bisogna far vedere meno muscoli ed essere più decise e soprattutto competenti.
Certo, non tutte le mamme possono essere buone Leader, perché entrano in gioco anche altri fattori, ma sicuramente la maternità è un’ottima palestra.

Manuela Misino
Business & Life Coach

Donna e autostima: star bene con te stessa è la chiave.

Donna e autostima:star bene con te stessa è la chiave

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Donne e autostima: l’unico antidoto è star bene con se stesse.

L’esperienza del Covid-19, che ha costretto molti di noi a lavorare a distanza, ci ha dimostrato e fatto pensare a un nuovo modo di lavorare.
Se da una parte dobbiamo imparare a lavorare in smart working, e generare nuovi moduli di formazione online, dall’altra è necessario generare fiducia, metterci in ascolto, capire dove siamo e dove vogliamo andare per condividere nuovi obiettivi.
La miglior strategia non è inquadrare le competenze di genere ma integrare il meglio degli uni e degli altri per arrivarci.
La chiave è star bene con te stessa.
L’autostima non è una cosa che si eredita ma è qualcosa che si costruisce e che sostiene la nostra ambizione e si basa sulla consapevolezza dei nostri punti di forza e i nostri punti di debolezza.
In famiglia, con gli amici, con i colleghi o il capo è facile vivere delle delusioni, dei sensi di colpa o complessi di inferiorità.
L’unico antidoto è star bene con se stesse.
Sminuirsi o imporsi è un rischio molto alto e anche se è un processo complesso non è certo una “missione impossibile”.
Puoi costruire ottime relazioni solo quando riesci a mantenere il centro dell’attenzione su te stessa.
Questo non significa imporre la nostra volontà o allontanarsi dai codici della buona educazione; vuol dire piuttosto prendere atto di quegli automatismi che ti spingono a distrarti da te, spostando l’attenzione sull’altra persona.
In questo modo vivrai relazioni caratterizzate da una comunicazione basata sulle lamentele, e richieste o proposte di consigli che sappiamo fin dall’inizio che non verranno mai seguiti.
Per evitare che le tue relazioni apportino energia negativa, la chiave sei ancora tu, non ti serve cercare la causa al di fuori.
Per diventare la protagonista della della tua vita è fondamentale non scaricare sugli altri le colpe dei tuoi disagi.
Ogni volta che pensi che il tuo benessere dipende da situazioni esterne ti allontani dalla tua autostima.
In realtà è proprio questa distanza dal tuo spazio interno che diminuisce le tue sicurezze.
Per darti valore hai bisogno di te stessa, non serve un partner affettuoso, un figlio modello, o un capo che ti comprende.
La partita dell’autostima è nelle tue mani e solo tu la puoi vincere.
Tutte le volte che un comportamento esterno ti ferisce, ti delude o ti genera rabbia, non focalizzarti sul perchè si sono comportati in quel modo, vivi in modo consapevole la tua sofferenza e chiediti in che modo hai permesso tutto questo.
Quando sarai ben centrata su te stessa, consapevole di chi sei e di cosa permetti, nessun potrà più condizionare la tua vita se non te stessa.
Così se sei mamma il mio suggerimento è quello di essere una guida per i tuoi figli, sia nella vita e forse in futuro anche sul lavoro, stando sempre attenta a non invadere la loro strada.

Manuela Misino
Business & Life Coach

Dove si trova la felicità?la consapevolezza è il nostro alleato più prezioso

Dove si trova la felicità? La soluzione è dentro di te

Dove si trova la felicità?la consapevolezza è il nostro alleato più prezioso
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Dove si trova la felicità? La consapevolezza è il nostro alleato più prezioso per uscire dalla trappola dell’infelicità.

A volte siamo arrabbiati, delusi stanchi e imprigioniamo i nostri pensieri le nostre emozioni e le nostre azioni in una gabbia mentale che ci porta a cercare delle conferme per essere infelici, ma quando impariamo a fare spazio a un nuovo dialogo interno, possiamo finalmente mettere tutta la nostra attenzione ed energia nel realizzare la vita che desideriamo veramente, ricca di significato.
Dobbiamo imparare la flessibilità mentale, per comprendere l’importanza del vivere nel presente, estraendo i nostri valori profondi e agire nella direzione che questi ci portano.
Per uscire dalla trappola dell’infelicità la consapevolezza è il nostro alleato più prezioso.
La felicità non è una condizione naturale dell’uomo e di questo dobbiamo farcene una ragione, ma sopratutto se vogliamo vivere una vita appieno le emozioni negative non vanno evitate a tutti i costi, sono inevitabili, vanno accettate, vissute e gestite per ridurre l’impatto negativo che hanno su di noi.
La soluzione quindi è il problema stesso, cioè smettere di voler controllare e trattenere la parte delle emozioni negative.
Per comprendere meglio il concetto, facciamo un esempio.
Se abbiamo paura di parlare in pubblico, non può certo esserci d’aiuto il reprimere a tutti i costi questa emozione.
Iniziamo a spostare il focus sul fatto che nonostante la paura possiamo farlo, riconoscendola, accettandola, ma senza identificarci in essa.
In questo modo pian piano possiamo scoprire che la giusta strategia non è quella di decidere di non fare una cosa che ci spaventa, che ci da sollievo immediato ma che a lungo termine potrebbe penalizzarci dovendo continuamente scontrarci con questo problema fino a che non lo risolviamo. Piano d’azione? Iniziare e modellare la consapevolezza che siamo sulla strada giusta.
Inizia a chiederti: questo pensiero è utile per perseguire il mio obiettivo? Mi aiuta a diventare la persona che voglio essere?
Guarda dal di fuori i tuoi pensieri e prendine le giuste distanze.
La nostra mente è come una radio sempre accesa, si tratta di sintonizzarla sulla giusta frequenza
Dove si trova la felicità? E’ già dentro di te, perchè hai già dimostrato in altre occasioni di aver avuto la forza e il coraggio di superare l’ostacolo e crearti una vita che valga la pena di essere vissuta.

Manuela Misino
Business & Life Coach

Quali sono i punti di forza delle donne Leader?

Donna leader, quali sono le caratteristiche?

Quali sono i punti di forza delle donne Leader?

Donna Leader,quali sono i punti di forza?Le donne non sempre sono consapevoli di quanto siano pronte per il successo ma il loro potenziale e le loro capacità sono innegabili.

Il genere non dovrebbe essere un fattore che determina se una persona può essere o meno un grande leader: le capacità di leadership di una persona dipendono dai suoi punti di forza e dai suoi punti di debolezza.
Tuttavia, le donne non sono incoraggiate ad assumere ruoli di leadership.
Ma se è vero che le donne sono qualificate quanto gli uomini per guidare, perché c’è disparità tra di loro?

Alcuni studi hanno rilevato che le donne sono più restie a parlare delle loro ambizioni di carriera, perché le donne sono maggiormente guidate da motivazioni intrinseche sul lavoro, piuttosto che da ciò che l’attività o il capo richiede da loro.

Mentre gli uomini, tendono ad essere incentrati sulla carriera e a un ritorno economico, le donne vedono il lavoro in modo più olistico, dando valore allo scopo, all’ integrazione relazionale con i colleghi, e a un equilibrio tra vita professionale e personale.

L’approccio delle donne verso la leadership è più orientato nel condividere le proprie conoscenze con i colleghi per aiutare il team e l’azienda verso un obiettivo comune, e questo atteggiamento le rende più forti nei ruoli manageriali.

Le donne non sempre sono consapevoli di quanto siano pronte per il successo nei ruoli di leadership, ma il loro potenziale e le loro capacità sono innegabili.

Quali sono i punti di forza delle donne Leader?

1. Comprendono l’equilibrio tra lavoro e vita privata.

Le donne sono grandi leader perché sono in grado di comprendere le esigenze delle persone che compongono il team.
Hanno a cuore la squadra e il benessere che include l’equilibrio tra lavoro e vita privata.

2 . Sono empatiche

La maggior parte delle donne sono naturalmente empatiche e puntano a relazioni di valore.
Comprendono le esigenze e gli umori e riescono con maggiore semplicità a riconoscere il tipo di approccio da usare, sia con i collaboratori che con i clienti.
Apprezzano prima di tutto le persone e poi le loro prestazioni e questo è ciò che guida e motiva il team.

3. Sono ottime ascoltatrici

Le donne sono grandi leader perché invece di reagire subito si prendono il tempo di ascoltare, apprezzano le persone e il loro punto di vista.
A torto o ragione ascoltano e poi prendono la loro decisione.

4. Amano prendersi cura

Uno degli aspetti chiave della leadership è la capacità di aiutare i membri del tuo team ad avere successo.
Le donne amano prendersi cura per natura.

5. Si concentrano sul lavoro di squadra

Le donne con cui ho avuto il piacere di lavorare, sono guidate passione, entusiasmo, ma soprattutto hanno un immenso piacere nel servire ed essere di aiuto agli altri.
L’ambiente è meno autoritario, più familiare e cooperativo.

6. Sono naturalmente multitasking

Le donne sono grandi leader perché hanno la capacità di rispondere in modo veloce e deciso a compiti e problemi contemporaneamente.
Fondamentale per una leadership di successo.

7. Amano le sfide

Il desiderio di vincere una sfida spinge le donne a portare a termine le cose.

8. Sono abili comunicatrici

La comunicazione è una delle più grandi abilità di una donna, e le donne leader sanno come usarla!
Sia che che si comunichi con datori di lavoro, colleghi o partner, un flusso di comunicazione aperto consente chiarezza nell’esecuzione di ruoli e responsabilità.
Le donne leader sono in grado di comunicare, in modo chiaro e aperto.
Sia che che comunichi con il capo, con i colleghi o il partner, il flusso di comunicazione sincero, genera chiarezza nell’ esecuzione dei ruoli, delle attività e delle responsabilità

9. Sognano in grande

Le donne sono grandi leader perché hanno un’innata capacità di sognare in grande, superare le sfide e ispirare il team, trasformando grandi idee in azioni e risultati concreti.

10. Sanno gestire situazioni di crisi

Molte donne, sanno affrontare le situazioni di crisi con grande pazienza e ottimismo, soprattutto se mamme, e questo risulta molto efficaci sia nei confronti delle risorse umane che nei clienti.

11. Sanno gestire molti ruoli

Una donna prima di essere una professionista, spesso è anche mamma, moglie e figlia e capita che deve bilanciare i diversi ruoli contemporaneamente nella stessa giornata con persone diverse.

12. Hanno un’elevata intelligenza emotiva

L’intelligenza emotiva, ossia la capacità di riconoscere le emozioni in te stesso e negli altri per poi relazionarti oggi è considerata una vera soft skill,
un comportamento di leadership essenziale.
Credo che questo sia qualcosa che viene più naturale alle donne rispetto agli uomini, ed è qualcosa che ho incontrato personalmente nella mia carriera. Per creare un ottimo ambiente lavorativo e ottenere il meglio dai collaboratori, dimostrare l’intelligenza emotiva come leader è fondamentale.

Una donna che si trova ai vertici aziendali è una persona che ha dovuto lottare, prendere consapevolezza di se stessa e fare delle rinunce per riuscire a occupare il posto in cui si trova. Questo l’ha resa più forte e le ha fatto capire come utilizzare le avversità a proprio vantaggio.

Le donne sono grandi leader perché sono esperte nel far sembrare possibile l’impossibile. Le donne sono pragmatiche, resilienti e di solito in grado di manovrare situazioni difficili con grazia. Ci vuole una spinta in più per arrivare in cima e le donne hanno dovuto spesso fare delle rinunce per occupare il posto in cui si trovano. Ecco perché le donne che emergono in cima sono straordinariamente forti e capaci.
E anche se spesso abbiamo dovuto lottare per arrivarci, le sappiamo che per arrivare in cima l’esperienza è fondamentale, perchè abbiamo sperimentato una varietà di ruoli prima di arrivare a quelli di Leadership.

Naturalmente, lo stile di management al femminile non è meglio di quello maschile, non esiste infatti uno stile migliore di un altro, si può solo cercare di trarre il meglio da entrambe le modalità di approccio, per costruire un modello di business vero e unico.

Manuela Misino
Business & Life Coach

La leadership consapevole e le caratteristiche che le imprese cercano in un capo

La leadership consapevole e le caratteristiche ricercate

La leadership consapevole e le caratteristiche che le imprese cercano in un capo

La leadership consapevole e le caratteristiche che le imprese cercano in un capo.

Il tema della leadership è un tema vasto e complesso e forse per questo molto affascinante.

Da dove cominciare a sviluppare la propria leadership?

Per comprendere la nostra leadership ed unire i puntini è necessario partire da noi stessi e sviluppare quella consapevolezza che ci porterà a mettere in pratica le nostre abilità e a fare le scelte giuste.

Innanzitutto dobbiamo sapere che le nostre azioni sono generate dai nostri pensieri, ed è quindi fondamentale saperli gestire e valorizzare.
Quando abbiamo un’idea valida, dobbiamo pensare a come utilizzarla.

Metterla per iscritto aiuta a elaborarla e a creare un piano di azione, diversamente rimarrà solo nella tua testa.
Per ogni sfida c’è sempre una soluzione, a volte anche più di una, bisogna soltanto allenarsi a vederla e andarla a cercare.
Questo ovviamente richiede tempo, pazienza, pratica, fino a farla diventare un’abitudine.

Quando nasciamo non abbiamo il manuale delle istruzioni, ma abbiamo la creatività molto sviluppata, non dobbiamo far altro che recuperare questo talento e tornare ad usare l’immaginazione.

Dobbiamo osare e con coraggio fallire, ma continuare finché realizzeremo l’idea giusta.

Per stimolare la creatività possiamo usare le domande giuste, perché queste ci invitano a ricercare strade nuove e nuove alternative.

Se vogliamo reinventarci dobbiamo prendere le giuste distanze da ciò che che funzionava nel passato, perchè è quando le cose vanno bene che tendiamo a sederci.

Noi siamo gli unici responsabili della nostra vita e della nostra produttività e se vogliamo davvero migliorare, dobbiamo avere una visione chiara di dove vogliamo andare e cosa realizzare.
Questo aiuterà a tirar fuori il coraggio anche quando vorremmo mollare, anche quando la strada sarà in salita.
Una volta chiarito cosa vogliamo veramente, dobbiamo essere disposti ad andare avanti anche in condizioni di incertezza, e passo dopo passo arriveremo alla nostra meta.
Per essere davvero produttivi, abbiamo bisogno del supporto e del lavoro di squadra, senza mai dimenticarci di valorizzare il nostro team.

Infine, per una produzione continua è importante saper prendere decisioni rapidamente, spinti dalla nostra visione.
Per esercitare una buona leadership e avere un buon ascendente sui nostri collaboratori, stimolandoli a un cambiamento positivo è fondamentale avere il desiderio di conoscerli a fondo uno ad uno.
Per fare questo dobbiamo saper comunicare in modo efficace, ponendo le giuste domande.

Il nostro successo si misura in base a ciò che diamo, non in base a quanto guadagniamo e dobbiamo ricordarci che la nostra azienda è fatta di persone e prima di far crescere il fatturato, dobbiamo far crescere loro.

Essere un buon leader vuol dire prima di tutto avere fiducia nelle persone, valorizzarle e far accrescere la loro autostima.

Tenendo fede ogni giorno ai nostri valori e mettendoli in pratica con l’azione che ispireremo fiducia delle persone, oltre che ad essere coerenti.

Perchè valori e giusti pensieri senza l’azione non hanno significato e rimaniamo così un potenziale non espresso.
Dobbiamo sapere che ciò che facciamo oggi, sarà il successo del nostro domani.

Raggiungere i nostri obiettivi richiede tempo, ed energia, perciò è importante sviluppare l’autodisciplina rimanendo focalizzati su ciò che per noi è importante.
Avere un focus ci aiuta a non farci distrarre dalle paure e a ottimizzare il nostro tempo.
Per avere un atteggiamento positivo in ogni circostanza possiamo usare uno strumento straordinario: il dialogo interno, ossia come c’è la raccontiamo può fare una grande differenza durante le difficoltà, che sappiamo essere temporanee perchè già nel nostro passato abbiamo superato ostacoli senza neanche rendercene conto.
Questa è la resilienza, ossia rialzarsi senza permettere a niente e nessuno di avere un impatto negativo su di noi.

Per avere sempre un atteggiamento positivo, è importante coltivare l’umiltà, essere sempre disponibili ad imparare e sviluppare la resilienza.

Resilienza vuol dire impedire alle esperienze negative di avere un impatto su di noi, sapere che le difficoltà che stiamo affrontando sono temporanee e ricordarsi che in passato abbiamo già affrontato tanti ostacoli e li abbiamo superati. Quando siamo resilienti, ci focalizziamo su ciò che possiamo imparare dalle esperienze per fare sempre meglio in futuro.

Insomma, la leadership consapevole riunisce molte delle caratteristiche che le imprese cercano in un capo:

    • Consapevolezza
    • Creatività
    • Coraggio
    • Focus

Un leader consapevole è molto prezioso, perché oltre a raggiungere le mete, sa prendersi cura dei suoi collaboratori, utilizzando gli ostacoli che si presentano trasformandoli in opportunità.

Manuela Misino
Business & Life Coach

Pensiero positivo: siamo quello che pensiamo di essere.

Pensiero positivo: il potere che genera nella tua vita

Pensiero positivo: siamo quello che pensiamo di essere.
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Siamo quello che pensiamo di essere. La nostra vita attuale è il risultato di tutto ciò che abbiamo pensato fino a questo momento.

La nostra vita attuale è il risultato di tutto ciò che abbiamo pensato fino a questo momento.

Ci troviamo spesso a vivere situazioni negative, ma in realtà sono il riflesso di quello che viviamo al nostro interno che abbiamo creato attraverso i nostri pensieri

Per evolvere e migliorare dobbiamo vivere una situazione come un punto di partenza e non rimanerne impantanati all’interno creando uno stato di vittimismo

Se non siamo soddisfatti dei risultati che stiamo ottenendo nel lavoro e pensiamo che sia un brutto momento per l’economia, che il nostro settore sia in crisi, e così via, stiamo inevitabilmente bloccando la creatività e il nostro potenziale, viceversa se spostiamo i nostri pensieri su quello che possiamo fare per ottenere risultati diversi, iniziamo a dare valore a noi stessi, e la nostra vita non sarà più causale, ma prenderà una direzione in linea con quello che decidiamo di essere.

Se non siamo disposti a cambiare noi stessi, la nostra vita rimarrà esattamente così com’è, e solo quando inizieremo a considerarci causa e non effetto dei nostri insuccessi può iniziare il vero progresso e un reale cambiamento.

Le cose sono così come le vediamo, ma se cambiamo il nostro modo di pensare, come per magia tutto cambia.

La maggior parte delle persone conduce una vita senza obiettivi, senza uno scopo.

Avere uno scopo ci permette di focalizzare i pensieri e automaticamente la nostra mente si allinea verso un obiettivo, lasciando fuori tutto ciò che non serve. Avere un obiettivo ci rende più forti, e anche se non andrà tutto bene avremmo allenato la nostra mente a trovare una soluzione alternativa, e saremo in grado  di selezionare i pensieri che ci mantengono nella giusta direzione, sbattendo in faccia la porta a dubbi e paure. In questo modo diventiamo liberi, perchè abbiamo la totale responsabilità di ciò che ci accade, perchè i nostri pensieri plasmano la nostra realtà.

Quando ristrutturiamo una casa, cosa facciamo? Copriamo il vecchio con il nuovo o prima di tutto eliminiamo le tubature marce e i pavimenti ormai troppo vecchi? La stessa cosa avviene nella nostra vita, per costruire il nuovo elimina una volta per tutte i pensieri negativi.

La nostra visione è ciò che alla fine diventeremo, per cui tanto vale avere visioni che ci fanno stare bene.

Ogni qualvolta mi sono trovata in situazioni pessime, mi sono fatta indirizzare dalla mia mente, senza mai spostare il focus da ciò che volevo realizzare, se avessi mantenuto il focus sul problema, è probabile che a quest’ora sarei ancora a lamentarmi con qualcuno.

A chi non piace avere a che fare con gente equilibrata, pacata, di cui poter avere fiducia? Non cercare queste caratteristiche solo all’esterno, ma creale prima di tutto dentro di te e nella tua persona.

Se siamo felici o infelici tutto è partito dai nostri pensieri e poi siamo stati bravissimi a realizzarli.

Con questa consapevolezza, diventiamo responsabili della nostra vita e dei nostri pensieri.

È come quando dobbiamo decidere con chi passare il nostro tempo, e avere il coraggio di scegliere persone positive, solari, piene di energia e chiudere letteralmente la porta in faccia a coloro che non aggiungono valore alle nostre esistenze, portando energia negativa.

Se ci sintonizziamo su una frequenza che lasci entrare nella nostra mente e nella nostra vita tutto ciò che ci da valore, diamo la giusta forma al nostro carattere e di conseguenza al nostro destino.

 

 

 

Manuela Misino
Business & Life Coach

Come ritrovare la fiducia in se’ stessi

Come ritrovare la fiducia in se stessi?

Come ritrovare la fiducia in se’ stessi
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Come ritrovare la fiducia in se stessi? Cosa significa mindfulness?

Il mondo intorno a noi sta cambiando a una rapidità strabiliante, più velocemente di quanto avremmo mai potuto immaginare.

Quali sono le domande che dobbiamo porci e cosa stiamo imparando?
La pausa finora ci è stata imposta, adesso tocca a noi prendercela per trovare il tesoro dentro di noi; dobbiamo fermarci anche se la velocità dei pensieri aumenta abbiamo bisogno di silenzio e di riflessione. Il termine mindfulness, che sta riscuotendo un enorme successo significa essere presenti qui e adesso, per provare un senso di libertà psicologica che si può provare solo quando siamo tranquilli dentro di noi, senza giudizio.

Pensiamo al nostro lavoro, ai momenti in cui siamo totalmente immersi in ciò che facciamo, in cui perdiamo la cognizione del tempo, felici di adoperare il nostro talento nello svolgimento di qualcosa che amiamo.

Riflettiamo sulle scelte professionali che abbiamo preso finora: consapevoli di quello che sappiamo ora, rifaremmo la stessa scelta?
Abbiamo cercato di dimostrare di aver ragione – per esempio con i nostri colleghi – anche quando eravamo in torto. Ma è avere ragione o essere felici?
Parlando di fiducia in te stesso da 0 a 10 che voto ti daresti?

In questi anni ho avuto modo di ascoltare migliaia di persone, tra cui bambini adolescenti, professionisti e manager e attraverso le loro parole si percepisce una totale mancanza di fiducia.

Non sono portato per le lingue”, “Non sono bravo con i numeri”, “Non capisco niente di tecnologia”, “Non sono un bravo capo”, “Non riesco a trovare tempo”, “Non riuscirei mai a parlare davanti a tante persone”, “Non ho più l’età per studiare”, “Sono troppo giovane” e gli esempi possono continuare all’infinito… il problema è che se diciamo tre volte una qualunque di queste frasi, ci crediamo davvero e dopo un po’ ci credono anche gli altri.

Pensiamo invece a quando invece ce l’abbiamo fatta.
Un esame a scuola, un lavoro ben fatto, una gara sportiva, un obiettivo raggiunto, una lingua imparata, un libro letto, una persona con cui siamo riusciti a instaurare un bel rapporto di amicizia, un trasferimento in un altro Paese, un progetto complesso portato a termine. Dobbiamo avere fiducia in noi stessi, nessuno ci offrirà un lavoro se non abbiamo fede nelle nostre capacità.
Nella mia esperienza professionale ho avuto molti momenti privi di fiducia in me stessa e riscrivendo la mia storia oggi sono consapevole che non c’era un motivo reale.

Un fotografo un giorno mi disse “Quanti obbiettivi hai nella tua vita? Se adoperiamo sempre lo stesso obbiettivo faremo sempre le stesse fotografie”.

Ecco quindi che, attraverso questa riflessione, riusciremo a capire se abbiamo un solo obbiettivo, se analizziamo i problemi da una sola prospettiva la realtà intorno a noi rimarrà la stessa con obbiettivi e prospettive diverse puoi ritrovare il vero tesoro dentro di te…la fiducia in te stesso.

Manuela Misino
Business & Life Coach

Il multitasking e’ Donna, è davvero la nostra ispirazione?

Il multitasking è donna: è davvero la nostra ispirazione?

Il multitasking e’ Donna, è davvero la nostra ispirazione?
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Si dice che il multitasking è donna ma è davvero la nostra ispirazione? E’ davvero un vantaggio?

Più volte abbiamo ironizzato sul fatto che noi donne siamo bravissime a fare molte più cose contemporaneamente rispetto agli uomini, ma siamo sicure sia davvero un vantaggio?
Abbiamo delle agende che sembrano quella di un capo di stato: scadenze sul lavoro, colloqui con gli insegnanti, la casa da tenere in ordine, la tata, arrivando a sera sfinite e sentendoci in colpa se non facciamo tutto noi.

Entrando in un mood che se non hai corso tutto il giorno come una matta, non sei interessante, ma in realtà il multitasking non fa che renderci meno efficienti.

Conosco molte persone che sono attente all’ecologia, all’ambiente e al pianeta, tema che peraltro condivido appieno, ma queste stesse persone non pongono la stessa attenzione nei confronti di loro stesse.

Allora, forse, è necessario cambiare l’approccio, evitando di fare tutto noi imparando a delegare, a dire qualche no in più e sopratutto a fidarci di coloro a cui deleghiamo un compito.

Eppure quasi tutti sanno cosa devono fare, allora perchè non lo fanno?
Per iniziare col piede giusto, innanzitutto devi conoscere le regole del gioco.
Prima di parlare di obiettivi, dobbiamo colmare colmare il gap tra il saper come fare e farlo davvero.

Quando ci sentiamo perse e non sappiamo più cosa vogliamo; dobbiamo immaginare i nostri obiettivi come una gerarchia, dove alla base ci sono gli obiettivi a breve termine che sono quelli che permettono di raggiungere il secondo fine e, man mano che saliamo nella gerarchia, l’obiettivo finale diventa concreto e realizzabile, ma sopratutto questo metodo diventerà uno stile di vita e per ogni obiettivo sapremo da dove partire.

Inizia dalle cose semplici: per esempio voglio uscire di casa alle 8:00 (primo livello) perchè voglio arrivare al lavoro puntuale (secondo livello) perchè voglio essere puntuale ( terzo livello) per poi continuare a salire di livelli e chiedersi perchè fino ad arrivare all’ultimo livello, dove la risposta sarà semplicemente “perchè si”. Questo sarà l’obiettivo che fa da bussola e dà la direzione a tutti gli altri obiettivi dei livelli inferiori, mettendo in ordine le priorità.

Manuela Misino
Business & Life Coach